Luoghi d'interesse

CHIESA DI S. ANDREA APOSTOLO: Chiesa in stile gotico-catalano e consacrata nel 1489: custodisce interessanti arredi marmorei: balaustra del presbiterio, pulpito barocco (1783) e altare maggiore tardo-barocco (1800). La prima cappella a destra custodisce dal 1800 l’imponente Retablo del Maestro di Castelsardo (o di san Pietro), detto anche retablo di Tuili, opera considerata tra le massime espressioni artistiche del Rinascimento in Sardegna, , realizzato tra il 1489 ed il 1500 dal Maestro di Castelsardo su commissione di Giovanni e Violante Santa Cruz, e dal 1893 è stato dichiarato monumento nazionale

 

VILLA ASQUER: Palazzo ottocentesco dall’impronta neoclassica costruito nella prima metà dell’800 dall’architetto Gaetano Cima, residenza nobiliare della famiglia Asquer, nobile famiglia feudale di origine ligure. La villa è stata anche fulcro dell’attività imprenditoriale della famiglia, guidata dal marchese e medico condotto Gavino Asquer. Il complesso si compone in due zone, quella nobiliare, adibita a Polo Museale, e la zona dedicata al lavoro rurale.  Il Polo Museale ospita il Museo dell’olivo e dell’olio ed il Museo degli strumenti musicali sardi.

 

ALTOPIANO DELLA GIARA: Si tratta di un altopiano basaltico di origine vulcanica esteso circa 42 chilometri quadrati, che si erge fino a seicento metri sul mare,  situato fra le regioni della Marmilla e del Sarcidano nella parte centro meridionale della Sardegna. La giara si presenta come una enorme fortezza naturale, ricoperta dalla vegetazione tipica della macchia mediterranea, come sughere, roveri, eucaliptus, peri selvatici, rovi, cisti, lentischi, mirti, corbezzoli, eriche. È anche ricca di fauna selvatica: cinghiali, volpi, ricci, martore, lepri, anatre, beccacce, tordi, merli, colombacci, e rapaci come la poiana, il picchio, l’upupa e la ghiandaia. Sulla Giara vivono ancora allo stato brado i cavallini, chiamati in lingua sarda Is Cuaddeddus. Sono gli unici cavalli realmente selvatici rimasti in Europa, probabilmente sono un’antica razza che abitava un tempo tutta l’isola. Possiamo incontrarli in branco ad abbeverarsi nelle sorgenti naturali. Le piccole mandrie pascolano liberamente e si abbeverano nei numerosi specchi d’acqua.

 

CHIESA DI S. MARIA: chiesa parrocchiale caratterizzata da splendide cappelle seicentesche. La cappella di Nostra Signora del Carmine di impronta gotica ma con decorazioni in stile rinascimentale e la secentesca cappella di Nostra Signora delle Grazie, che contiene un fonte battesimale del ‘600.

CHIESA DI SAN DOMINO: San Domino al suo interno presenta un caratteristico altare in pietra scolpita con delle colonne doriche e una serie di ornamenti di notevole impatto estetico. 

 

CHIESA DI SAN MARCO: la chiesa campestre di San Marco è invece più piccola e semplice e si trova nella periferia nord-est del paese, tra l’omonimo villaggio nuragico e l’ampio parco comunale.

NURAGHE SAN MARCO di notevole interesse storico è il complesso nuragico “San Marco” costituito dal mastio centrale e da tre torri poste nella parte sud-est (attualmente oggetto d’interessanti scavi archeologici)